La giustizia è nel cuore dell’uomo
«Mi Formo e Lavoro» ai nastri di partenza

ASCLA è una delle organizzazioni che accolgono in apprendistato gli studenti del De Viti De Marco e che sta affiancando in qualità di partner operativo l’Istituto tecnico economico di Casarano. La scuola si è classificata prima in Regione Puglia e quinta a livello nazionale nel progetto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale messo a bando dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. L’apprendistato di primo livello durerà in tutto 990 ore, suddivise tra scuola (60%) e azienda (40%) lungo un arco di minimo di sei mesi e un massimo di nove, e comunque fino al conseguimento del diploma.

Scuola e imprese salentine per l’apprendistato duale

«Il progetto rappresenta un’esperienza di integrazione pubblico-privata – spiega Maria Grazia Cucugliato, dirigente dell’istituto casaranese – con il coinvolgimento di imprese operanti soprattutto, ma non solo, nei settori turistico e dell’agroalimentare, nell’ottica di una piena valorizzazione delle potenzialità presenti sul nostro territorio. Abbiamo pensato, infatti, di coniugare mare e terra per educare i ragazzi all’imprenditorialità confrontandosi con le aziende».
Ecco quelle che ospitano gli studenti che frequentano il quinto anno: ASCLA, azienda agricola Adamo di Alliste, Casa della pasta di Taviano, Terra nostra di Ugento, Texil 3 di Parabita, Trasporti Primiceri di Casarano, Scoglio di Pirro di Ugento, liquorificio Essentiae del Salento di Ugento, Branca Gel di Casarano, Caroli Hotels di Gallipoli e Santa Maria di Leuca, biscottificio Preite di Casarano, Gardenia immobiliare di Ugento.
«L’apprendistato duale – aggiunge Giulio Lisi, docente di Economia aziendale al De Viti De Marco, commercialista e referente sia del progetto sia dell’alternanza scuola-lavoro – prevede la contemporanea azione di istituzioni formative come la scuola e di una parte di formazione che viene completata in azienda. Siamo risultati assegnatari, unici in Puglia, del bando emanato dal Miur. Perciò, anche in assenza di un apposito regolamento attuativo della recente legge regionale 26 del 2018, ci siamo sentiti di poter partire all’interno del quadro normativo nazionale».

Apprendistato, strada maestra per il lavoro

Poiché si tratta di un contratto di lavoro a tutti gli effetti, sebbene con una parte formativa rilevante, le ore svolte nelle imprese saranno retribuite con un importo medio mensile pari a circa 350 euro e consentiranno un accantonamento contributivo in proporzione.
«È una piccola rivoluzione – commenta Giuseppe Negro, presidente di ASCLA -. Abbiamo sempre creduto all’apprendistato come strumento privilegiato di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Con il sistema duale, infatti, i ragazzi potranno vivere un’esperienza di lavoro non teorica, ma sul campo, a conclusione della quale sarà possibile proseguire naturaliter nella stessa azienda. Potranno farlo, eventualmente, con un ulteriore contratto di apprendistato di secondo livello o professionalizzante. L’aspetto davvero rivoluzionario è che dalla conclusione degli studi all’entrata nel mondo del lavoro il passaggio sarà immediato».

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